Dalla Guida Veronelli 2021, tre vini scelti per ogni regione, tra i meno noti meno noti ma degni di essere narrati, assaggiati e portati alla pubblica veronelliana ribalta.
Ecco il primo per la Val d’Aosta.

Uno spumante delle nevi

di Marco Magnoli

In un paesaggio fatto di pascoli, ripidi pendii e boschi di conifere, cui fa da sfondo l’imponente massiccio del Monte Bianco, i caratteristici vigneti di Morgex e di La Salle, spesso contornati da suggestivi muretti a secco, allignano tra i 900 e i 1200 metri s.l.m., quote tra le più elevate in Europa per la viticoltura.

La coltivazione della vite a queste altitudini è possibile grazie alle peculiarità del prié blanc vitigno, strettamente legato alla Valdigne, dal ciclo vegetativo molto breve, il cui germogliamento tardivo gli consente di sfuggire alle gelate tardo-primaverili. 

Inoltre la sua precoce maturazione permette di anticipare la vendemmia, evitando il sopraggiungere delle prime nevicate.

Vigne Cave Mont Blanc – Vista Monte Bianco

La tipica forma di allevamento a pergola bassa, con altezza da terra variabile tra i 140 e i 50 centimetri, è inoltre assai efficace nel limitare i danni di eventuali gelate, contrastando anche le forti raffiche di vento e garantendo maggior stabilità alla struttura in caso di neve abbondante.

Sorta nel 1983, la Cave Mont Blanc è la principale realtà produttiva in questo originalissimo contesto, che vede un ambiente assai specifico unirsi ad un vitigno perfettamente adattato al luogo per dare vita ad un terroir davvero unico. 

La cantina propone il Blanc de Morgex et de La Salle, oltre che nella sua tradizionale versione di vino bianco secco e fermo, anche passito (o meglio Vin de Glace) e, da qualche lustro, spumantizzato con Metodo Classico. 

Diverse le selezioni di quest’ultima versione, tra cui la più ambiziosa è forse il Valle d’Aosta Blanc de Morgex et de La Salle Spumante Brut Nature Cuvée du Prince Doc, elaborato con prima fermentazione svolta parte in botti di larice-rovere e parte in acciaio, seguita da rifermentazione in bottiglia e successivo lunghissimo affinamento sui lieviti. 

L’annata 2012, pur dotata di una discreta dose di consistenza derivata dal passaggio in legno del vino base, mantiene la caratteristica fragranza del Prié Blanc, con l’acidità freschissima ad accompagnare i toni floreali e fruttati di mela, addolciti da un vezzo mielato e avvolti da un piacevole rilascio di carbonica.

Vigne Cave Mont Blanc

www.cavemontblanc.com

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MARCO MAGNOLI

Deve alla tradizione familiare la passione per i vini di qualità e a Luigi Veronelli, incontrato nel 2001, l’incoraggiamento a occuparsi di critica enologica. Dal 2003 è collaboratore del Seminario Permanente Luigi Veronelli. È tra i curatori della Guida Oro I Vini di Veronelli.