Dalla Guida Veronelli 2021, tre vini scelti per ogni regione, tra i meno noti ma degni di essere narrati, assaggiati e portati alla pubblica veronelliana ribalta. Ecco il primo per le Marche.


La pazienza premiata
di Andrea Alpi

Diana, Paola e Marilena sono le colonne portanti dell’azienda Cocci Grifoni, splendido connubio di naturalità, paesaggi preservati, biodiversità e cura umana per la vite e il vino. Quasi cento anni di esperienza nella produzione di vini autoctoni da agricoltura sostenibile, lavorati artigianalmente con tecniche a basso impatto enologico, fanno di questa azienda sensibile al ruolo etico del lavoro e della comunità locale un esempio virtuoso di sostenibilità e charme.

Ci troviamo nel primo entroterra di San Benedetto del Tronto, dove le colline sono allungate e composte da contrafforti ripidi e spesso franosi, i calanchi. I terreni sono argillosi, ma senza ristagni idrici, date le pendenze. Il microclima tipico dei calanchi e dei boschi circostanti rende i loro habitat luoghi ideali per la viticoltura grazie alle intense escursioni giorno/notte, al naturale riparo dai venti freddi di tramontana offerti dalle falesie e alla grande disponibilità di acque piovane che si raccolgono a fondo valle secondo il loro naturale ciclo di vita.

Qui, tra Sangiovese e Montepulciano, spicca un vino bianco da uve pecorino intitolato al fondatore Guido, particolare per tecnica produttiva ed espressività.

Il Vigneto Madre è il centro della vigna Colle Vecchio, esposto totalmente a nord, in prossimità del profondo fossato calanchivo e di estrema pendenza, dove crescono i ceppi più antichi di questa varietà.

La vendemmia manuale avviene tra la terza decade agosto e la prima di settembre. Vinificazione in bianco con lieviti ecotipici a temperatura controllata 14/16 °C e maturazione in serbatoi acciaio inox su fecce nobili per ben 550 giorni, con affinamento in bottiglia per almeno 6 mesi, offrono un Pecorino profondo e terso.

Il profumo arriva leggero e poi si fa intenso di agrumi, pesche, nespole, mele cotogne; dopo ampia ossigenazione scaturiscono dal bicchiere ricordi floreali di ginestra e salvia. In bocca convince per sapidità, freschezza citrica e lunghezza, senza eccessi o pesantezze: saper attendere vale la pena.

Cocci Grifoni
Ripatransone AP


ANDREA ALPI

Gastronomo, sommelier, Sensory Project Manager SISS (Società Italiana di Scienze Sensoriali), collabora da oltre vent’anni con il Seminario Permanente Luigi Veronelli di cui è responsabile della Didattica e della Formazione nonché tra i curatori della Guida Oro I Vini di Veronelli, dal 2021. Ha contribuito a numerose pubblicazioni della Veronelli Editore come la Guida Oro Gli Spumanti d’Italia; ha inoltre curato i volumi sulla Lombardia della collana I Migliori Vini d’Italia.  Nell’altra sua vita professionale è psicologo psicoterapeuta, consulente del Dipartimento di Salute Mentale dell’Ospedale Niguarda di Milano.