di Gigi Brozzoni

Valpolicella Classico Superiore Monte Piazzo 2017
Possessioni Serego Alighieri
Gargagnago – Sant’Ambrogio di Valpolicella VR

Ricorrendo quest’anno il settecentesimo anniversario della morte di Dante Alighieri, non potevamo sottrarci dal presentare un vino che in qualche modo celebrasse il Sommo Poeta.

Piazza Dante, Verona

L’incantevole Tenuta di Gargagnago di Valpolicella, che aveva già nomea per l’eccellenza dei suoi vigneti, fu acquistata nel 1353 da Pietro Alighieri, figlio del Poeta Dante, che aveva seguito il padre durante il suo esilio a Verona.

Da ventuno generazioni la discendenza dell’Alighieri vive nelle Possessioni, simbolo della storia vitivinicola della Valpolicella; i Conti Serego Alighieri continuano a condividere il grande amore per questa terra proseguendo la produzione di vini prestigiosi, eredi di una tradizione vitivinicola antica, nobile ed esperta.

Ora Pieralvise Serego Alighieri e la figlia Massimilla continuano a produrre i tipici vini della Valpolicella utilizzando viti di molinara che ha assunto il nome dei Serego Alighieri; e ancora per sottolineare il legame e l’impegno dedicati a questa terra utilizzano per affinare i vini più prestigiosi sempre le botti di ciliegio, di cui è ricca tutta la zona dove, soprattutto in quota, i vigneti si alternano ai frutteti che a fine marzo macchiano di nuvolette bianche il paesaggio e profumano le fresche brezze primaverili. 

Sarà proprio il legno di ciliegio a marcare i vini di Serego Alighieri con quel singolare profumo fruttato che emanano queste botti di medio-piccole dimensioni.

Le uve di corvina, rondinella e molinara clone Serego Alighieri provengono dal vigneto Monte Piazzo posto a nord del complesso di edifici di cui è composta la Villa, la cantina e l’agriturismo. 

I suoli sono formati da calcareniti rossastre e calcari marnosi dell’Eocene e formano un substrato facilmente sondato dall’apparato radicale e ricco di microelementi minerali; sono raccolte manualmente a metà ottobre e sono poste a fermentare in serbatoi di acciaio inox a una temperatura di 24-26° C per 15 giorni. 

Seguono la svinatura, il travaso e quindi la fermentazione malolattica. A dicembre il vino viene sottoposto a una seconda fermentazione (15 giorni a 18-20°C) grazie all’utilizzo di uve appassite delle stesse varietà. Il vino così ottenuto viene posto per 18 mesi in botti di rovere di Slavonia e successivamente per circa 4 mesi in fusti di ciliegio da 600 litri. Seguono 6 mesi di affinamento in bottiglia prima di arrivare al consumo.

È un Valpolicella, lo si sarà capito, di alto lignaggio che si presenta di un bel colore rubino porpora piuttosto profondo ed emana folti aromi fruttati con ciliegia e marasca cui seguono spezie dolci e morbide come cannella, vaniglia e cardamomo, per poi darci anche impressioni di fiori appassiti. 

Al gusto ci seduce con la sua generosa maturità fruttata, ben tessuta da un insieme di fresca acidità e morbida tannicità che conducono a un finale caldo e avvolgente di lunga persistenza.