Riflessioni sull’Anteprima Amarone 2016

di Gigi Brozzoni*

Abbiamo preferito riflettere un poco prima di raccontare quest’ultima Anteprima degli Amarone del 2016, perché siamo tornati a casa un poco frastornati e confusi.

Innanzitutto sarà bene riflettere sull’aspetto «politico» della Valpolicella, poiché la diatriba che da anni contrappone Consorzio della Valpolicella e Famiglie dell’Amarone è lontanissima dal ricomporsi e ancora non si vedono spiragli nei quali infilare idee e concetti che possano placare gli animi e trovare soluzioni di compromesso, laddove la ricerca del compromesso è intesa come arte del possibile e non quale elenco di rinunce o cedimenti.

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Anteprima Amarone 2016, Verona 1 e 2 febbraio 2020 – Foto La Repubblica

Non è nostro compito parteggiare per gli uni o per gli altri, ma possiamo senz’altro rilevare una certa rigidità da parte delle Famiglie ed una scarsa lungimiranza da parte del Consorzio, il quale ora si trova in evidente difficoltà gestionale. Da una parte all’auspicio di un più rigoroso controllo qualitativo delle produzioni non si può certo rispondere promuovendo il corvinone a pari merito con la corvina; non si può, per altro, respingere l’offerta di una promozione pubblicitaria dell’intera Denominazione a favore del trade contro un’ammissione di colpa a favore solo dell’attuale gestione del Consorzio.

D’altra parte, il Consorzio ora si trova a dover gestire il suo complicato futuro con un presidente che non intende ricandidarsi e un direttore largamente sfiduciato dai fatti, considerato che l’Anteprima, che alcuni anni fa ospitava quasi ottanta tra le più importanti aziende del territorio, raccolga ora poco più di cinquanta aziende con quasi sconosciute presenze di scarso prestigio.

Quindi, al di là dei contrasti politici, la Valpolicella comincia a segnare il passo, non tanto nel numero di bottiglie prodotte (dato che potrebbe definirsi fisiologico dopo un periodo decisamente esuberante), quanto sul fronte dei prezzi che cominciano ad abbassarsi pericolosamente.

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La Valpolicella vistada San_Giorgio – Foto infovalpolicella.it

In questo clima decisamente confuso anche i vini del 2016 ci sono parsi in forte stato confusionale; se lo scorso anno ci era sembrato evidente un tentativo di orientare stilisticamente l’Amarone su gusti più fragranti, moderati e di maggior bevibilità, questo 2016 si presenta con forti contrapposizioni, con molti vini nettamente ossidativi, con forti note di confettura e alti residui zuccherini, molto alcolici e di difficile bevibilità.

Soltanto pochi continuano la strada tracciata negli anni scorsi e pochissimi hanno continuato la tendenza dello scorso anno. Solo un problema di annata? Difficile da dire quando l’appassimento, è noto, tende ad appiattire le annate di non eccelsa qualità.

Aspetteremo i prossimi mesi per valutare meglio questi vini, poiché due terzi dei campioni degustati in questa occasione erano prove di botte e quindi sarà opportuno attendere gli imbottigliamenti definitivi per stendere un giudizio più preciso e attendibile.

Con la speranza che nel frattempo i fronti politici della Valpolicella si mettano al lavoro per risolvere quest’incredibile e insano contrasto, tutto a discapito del territorio e della Denominazione.


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Gigi Brozzoni

nato e residente a Bergamo, dopo molteplici esperienze maturate nel campo teatrale e nella progettazione di arredi, nel 1986 incontra Luigi Veronelli. La passione per il vino lo spinge a costanti frequentazioni gastronomiche finché nel 1988 arriva al Seminario Permanente Luigi Veronelli di cui assume la direzione nel 1989. Vi rimarrà per 25 anni fino al pensionamento nel 2013.
Ha diretto la rivista «Il Consenso» è stato animatore di convegni tecnico-scientifici in ambito viticolo ed enologico e ideatore e conduttore di corsi di analisi sensoriale per professionisti e appassionati. Negli anni Novanta ha curato la redazione dei Cataloghi Veronelli dei Vini Doc e Docg. e dei Vini da Favola. È autore del libro Professione Sommelier che fu adottato come primo manuale sul vino per le scuole alberghiere italiane. Per l’Associazione Le Città del Vino ha curato numerose edizioni de Le Selezioni di Eccellenza dei vini italiani.

Dal 1997 a oggi è tra i curatori della Guida Oro I Vini di Veronelli.