#Megliodiprima

Fotogramma dal video Bergamo siamo noi – Comune di Bergamo, Regia Rocco Fidanza

Il Seminario Veronelli ha sede a Bergamo, provincia in cui l’emergenza COVID-19 si sta abbattendo con particolare violenza. Alcuni di noi risiedono in piccoli comuni in cui ogni famiglia sta vivendo il dramma del contagio: al timore per le persone più deboli, condiviso con il resto del Paese, si aggiungono l’ansia per coloro che stanno lottando contro l’infezione e il dolore per le perdite che, quotidianamente, registrano queste comunità.

Le raccomandazioni sanitarie vanno scrupolosamente seguite, per questo la sede dell’Associazione resterà chiusa finché sarà necessario. Il lavoro della Redazione, tuttavia, non si è fermato e vogliamo condividere le nostre riflessioni.

In questi giorni sentiamo spesso affermare con ostentato ottimismo che presto “tutto tornerà come prima”. Francamente, non è una prospettiva che ci rassicura.

Riteniamo che l’emergenza stia evidenziando i limiti del modello culturale e sociale al quale, forse, ci siamo tutti troppo comodamente rassegnati. L’esempio più macroscopico è nel sistema sanitario che, ci dicono, potrebbe non reggere. Non è solo l’effetto di una calamità: diventano visibili e tragiche le conseguenze dei tagli alla sanità pubblica.

Questo ragionamento va esteso a tutti gli ambiti basilari per una società propriamente civile: la scuola, la formazione, l’agricoltura e l’alimentazione, la cultura, la ricerca scientifica e l’assistenza. Temi che sottendono bisogni e diritti primari, su cui si giocano la salute e la tutela dell’ambiente. Temi che da decenni sono oggetto di riduzioni, semplificazioni, cancellazioni.

La storia insegna che, in situazioni di crisi, il “pugno di ferro” e i “poteri speciali” sono il pasto indigesto che viene riservato alla società che non ha ben nutrito, quando poteva farlo, l’intelligenza e la creatività delle donne e degli uomini che la compongono.

Ora siamo nel pieno di un’emergenza concreta per cui non esistono soluzioni semplici e immediate. Non usciamo di casa, sosteniamo in ogni modo coloro che stanno lavorando per la nostra salute e facciamo l’unica cosa che, a nostro parere, ha senso fare durante una crisi: attivare il pensiero, la sensibilità, la creatività, le idee e le relazioni (internet, in questo senso, ha un potenziale straordinario).

Per questo preferiamo augurarci che ai giorni tragici che stiamo vivendo segua non il placido ritorno all’ordine precedente, al “come prima”, ma una sensibilità nuova, una nuova attenzione alla collettività che si concretizzi in migliaia di piccole e grandi iniziative diverse che scommettano sull’intelligenza e sulla capacità degli uomini e delle donne di prendersi cura del mondo.

corona virus

Da dove cominciare? A noi piace farlo – proprio in questi giorni, proprio da Bergamo – con un brindisi, il piccolo rito che, prima di condividere una buona bottiglia, augura il meglio a chi ci è vicino, a chi, fisicamente o idealmente, beve con noi.

Il modo più semplice, ma anche il più sentito e il più vero, che la comunità del cibo e del vino “secondo veronelli” ha per essere vicino a chi, in queste ore, sta male.

Alla salute di tutte e di tutti.

L’Équipe del Seminario Veronelli

Andrea Bonini
Andrea Alpi
Emanuela Capitanio
Rossana Caprile
Simonetta Lorigliola